Le reti elettriche “intelligenti” ci faranno risparmiare energia e soldi. Ma c’è di più, molto di più: ci porteranno nel futuro. Ecco le estensioni telematiche della domotica(l’allarme di casa, il riscaldamento da pianificare a distanza, i programmi della pay tv da scegliere e predisporre dal nostro smart-phone). Ecco la ricarica pianificata della bicicletta o dell’auto elettrica, ad esempio. Peccato che la costruzione delle reti intelligenti e, insieme, il compito non semplice di amalgamare l’elettricità generata con le fonti rinnovabili, si scontri con qualche sonoro litigio tra chi deve occuparsene e chi ci deve guadagnare. Qui di seguito la versione integrale dell’articolo pubblicato il 21 ottobre sul Sole 24 Ore.
La prima sperimentazione a Isernia, entro la fine dell’anno. Poi, non appena il sistema avrà mostrato di funzionare davvero, le prime rivoluzioni verso la rete elettrica intelligente. Capace di far risparmiare i produttori, che potranno generare e distribuire l’elettricità in maniera più efficiente, ma anche i clienti finali, che avranno una parte del tornaconto grazie agli sconti nella bolletta. Le prime smart cities italiane? Genova e Bari tra qualche anno. In parallelo con i progetti che Enel sta portando avanti a Malaga con la controllata spagnola Endesa a Buzios, in Brasile, grazie alla presenza di Enel in Sud America.
Via intanto al grande laboratorio di Isernia. Si parte in questi giorni. Perno dell'operazione sarà un grande container come quelli che vengono trasportati nelle navi. Conterrà una meraviglia tecnologica ma anche, caso curioso, un grande oggetto del contendere. Una super batteria da un megawatt. "Per la precisione un sistema di accumulo con grandi pile a ioni di litio, che faranno da cuscinetto tra le energie rinnovabili prodotte nella zona dagli imprenditori dell'elettricità verde ma anche dai singoli cittadini che hanno sul tetto i pannelli solari" chiarisce Livio Gallo, direttore della divisione infrastrutture e reti dell'Enel.
Un assalto, quello delle rinnovabili, sicuramente benefico ma critico da gestire, perché impatta con il delicato problema del bilanciamento dei flussi di energia nella rete ben noto ai distributori di elettricità ma anche a Terna, il gestore indipendente della rete di trasmissione ad alta tensione nazionale. Che vorrebbe appunto realizzare in proprio grandi sistemi di batterie "cuscinetto". Per trasformare (Terna non ne fa mistero) la criticità in soluzioni per il bene comune ma anche in business per se stessa, affiancando o magari sostituendosi ai gestori delle reti di distribuzione, su cui impatta la parte più consistente del fenomeno, e ai titolari delle centrali di produzione elettrica.
Il dibattito e la polemica sugli accumuli ha tenuto banco nei mesi scorsi. Un dibattito che il grande "container" che l’Enel sta per installare a Isernia è destinato sicuramente a rinfocolare.
Ma bando alle polemiche. E torniamo alle promesse che Enel sta per formulare lungo i suggestivi orizzonti delle smart grid e smart cities. Insomma, sull'energia intelligente. Che non sarà solo meno cara e più razionale, ma consentirà di offrire una serie praticamente infinita di mirabolanti servizi, come quello del telecontrollo elettronico del territorio o più semplicemente dei nostri attrezzi domestici: allarme, lavatrici, riscaldamento, fino alla ricarica intelligente della nostra bicicletta o automobile elettrica.
Isernia le caratteristiche ideali per la sperimentazione, ed è stata scelta per questo. Un buon tessuto industriale, gente operosa, ottima propensione all’innovazione, strutture urbanistiche favorevoli alla trasformazione. Per partire si spenderanno 10-15 milioni di euro. Da reperire anche grazie a al pacchetto di finanziamenti che la Ue ha stanziato per aiutarci a implementare nuove reti intelligenti delle zone dove la modernità industriale va favorita: Puglia, Calabria, Sicilia ma anche le propaggini dell'Italia centrale già comprese nella vecchia cassa del Mezzogiorno.
"Il progetto che sta per partire è stato studiato anche con il contributo attivo dell'Autorità per l'energia, e favorisce intanto una piccola zona del paese per mettere a punto soluzioni che saranno estese rapidamente a tutti" puntualizza Livio Gallo.
Non sarà roba da poco. La smart grid che sarà sperimentata a Isernia prevede la combinazione di tante soluzioni in sinergia tra loro. Ci saranno sensori piazzati sul territorio per il monitoraggio dei flussi di rete legati ai bisogni locali e all'altalena della richiesta: illuminazione pubblica, i servizi di oggi ma anche quelli di domani come appunto la richiesta dalle colonnine di ricarica delle biciclette e delle auto elettriche che direttamente all'Enel comincerà a promuovere sul territorio. E che dire delle suggestioni, ma anche dei problemi, che verranno dallo scambio di elettricità in rete dei pannelli fotovoltaici o degli altri impianti di generazione personali che verranno parallelamente diffusi sul territorio? Bisognerà monitorare continuamente le condizioni in cui si trova colui che Livio Gallo chiama con indubbia efficacia "cliente attivo". E magari anche un po' orgoglioso di fare da cavia.