Deserto nella strategia di politica energetica: scarsa la visione prospettica, altalenanti le scelte, incerte le mosse. Un po’ è così. Il dito lo abbiamo puntato più volte. Ma non tutto il deserto vien per nuocere, se parliamo di deserti veri, quelli di sabbia e di sole. Già, perché il sole sulla sabbia è l’ideale per produrre l’energia. Tant’è che c’è un progetto consortile europeo che punta sulla tecnologia e sulla collaborazione con i paesi del nord-Africa. Per produrre grandi quantità di energia ha importare anche nel Vecchio Continente. Si chiama Desertec. Un progetto bello e suggestivo (clicca qui). Talmente bello che l’Italia lo guarda con distrazione. L’Enel è entrato nel consorzio senza troppa convinzione, in ritardo. I tedeschi di EON, co-fondatori della prima ora di Desertec e ben presenti qui da noi (hanno rilevato quattro anni fa Endesa Italia, Scarica Presentazione E ON Italia) ci propongono una presenza forte, da protagonisti. Vale la pena di accettare. Ce lo spiega Miguel Antoñanzas in un’intervista pubblicata in sintesi sul Sole 24 Ore (Scarica Ant) e per esteso su questo blog (Scarica Intervista). La strategia vincente: rinnovabili e nucleare, dice Antoñanzas.