Forse per distrazione, forse per leggerezza, un errore il Professor Mario Monti lo ha commesso. Quale occasione migliore per condire il riequilibrio dei conti pubblici con un tentativo di recuperare un consenso almeno parziale della Lega? Ancora non è chiaro se l’Ici sulla prima casa tornerà o no, anche se tutto fa pensare che così sarà. Un ritorno complementare – si ipotizza con buona ragione – a qualche forma di patrimoniale. E allora perché non giocarsi questa eventualità, che di sicuro Monti starà perlomeno vagliando, nella sua chiave tecnicamente più naturale: un buon rivolo di finanziamento locale. Da giocarsi, sempre eventualmente, in chiave federalista. La riproposizione di un ministero per il federalismo? Forse sarebbe stato troppo. Ma l’accorpamento ufficiale delle sue mansioni in un dicastero forte o comunque omogeneo al compito (Sviluppo Economico, Rapporti con il Parlamento) sarebbe stato comunque innocuo rispetto alle tentazioni di appesantimento del nuovo esecutivo, ma utile a creare un ponte verso i riottosi leghisti. Monti farà sicuramente sapere che sul federalismo ha buone idee e ottime disponibilità. Ma gli oltranzisti padani hanno intanto una buona scusa per fargli muro.